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Informativa riguardante il Decreto n. 13559 del 10 dicembre 2009 della Direzione Generale della Sanità della Regione Lombardia “Indirizzi generali per la valutazione e la gestione del rischio stress lavorativo alla luce dell’Accordo Europeo dell’ 8 ottobre 2004 (articolo 28, comma 1 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)” ![]() Stress lavoro-correlato: valutazione e gestione dello stress lavorativo, accordo europeo dell’8 ottobre 2004.Informativa riguardante il Decreto n. 13559 del 10 dicembre 2009 della Direzione Generale della Sanità della Regione Lombardia “Indirizzi generali per la valutazione e la gestione del rischio stress lavorativo alla luce dell’Accordo Europeo dell’ 8 ottobre 2004 (articolo 28, comma 1 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)” GeneralitàLa Regione Lombardia ha approvato e pubblicato il Decreto 13559 del 10 dicembre 2009 della Direzione Generale Sanità. Il documento è costituito da 5 capitoli distinti: ð Nel primo capitolo è stata effettuata una analisi dell'Accordo Europeo, così come recepito dall'Accordo Interconfederale del 2008, con note esplicative ed interpretative che permettano una miglior lettura dei singoli passaggi e delle relazioni esistenti fra gli stessi. ð Nel secondo capitolo sono identificati, in modo schematico, i fattori stressogeni (“stressors”) connessi al contesto ed al contenuto lavorativo. ð Nel terzo capitolo viene fatta chiarezza su criteri, metodi e strumenti inerenti lo stress lavorativo e sul processo di valutazione e gestione del rischio specifico. ð Nel quarto capitolo viene indicata una ipotesi di percorso applicativo di valutazione, gestione e prevenzione del rischio stress-lavoro-correlato, attivabile nei luoghi di lavoro. ð Nel quinto capitolo viene indicato il ruolo dei Servizi Territoriali e della Regione Lombardia (Direzione Generale Sanità e Unità Operativa Governo della Prevenzione, Tutela sanitaria, Piano sicurezza luoghi di lavoro e Emergenze sanitarie).
Come affrontare lo stress lavorativo: criteri, metodi e strumentiIl Decreto 13559 della Regione Lombardia parte da una considerazione ed introduce una cautela in merito all'iniziale applicazione della legge ed agli interventi di valutazione svolti ad oggi all'interno dei luoghi di lavoro. Infatti la natura del rischio stress, diverso da altri rischi occupazionali (ad esempio, il rumore) affrontabili con metodi e strumenti di misura standardizzati, richiede più che uno strumento di valutazione "meccanicistico" l'applicazione di metodi condivisi di approccio al problema con la stima/valutazione del rischio specifico attraverso strumenti differenti articolati fra loro, e la gestione degli interventi di prevenzione e correzione con il concorso di tutti gli attori del sistema di prevenzione e protezione interna.
Milano, 20 dicembre 2009 Luca Lucchini
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